La nostra mente prende l’autostrada ; quella di alcuni fa il fuoripista, il motocross, i salti. Nel nostro cervello l’idea entra vestita di lettere e cammina diritta: nel cervello di alcuni, l’idea e’ un animale fantastico che si infila curioso in un dedalo di strade; e’ cangiante, diventa una cometa, danza con altre stelle. Noi vediamo un puntino luminoso, la loro mente mostra il cielo”. Non dimentichiamolo mai!
Rossella Grenci - le aquile sono nate per volare! -

martedì 3 dicembre 2013

A CHE PUNTO E' LA NOTTE ?


SHOMER MA MI-LLAILAH

- La notte, udite, sta per finire,
ma il giorno ancora non è arrivato
sembra che il tempo nel suo fluire resti inchiodato.
Ma io veglio sempre, perciò insistete,
voi lo potete: ridomandate!
Tornate ancora se lo volete, non vi stancate!
Cadranno i secoli, gli dèi e le dee,
cadranno torri, cadranno regni
e resteranno di uomini e idee polvere e segni.
Ma ora capisco il mio non capire,
che una risposta non ci sarà
che la risposta sull'avvenire
è in una voce che chiederà:
- Shomér ma mi-llailah?
Shomér ma mi-lell?
Shomér ma mi-llailah, ma mi-lell?



Da due commenti di Francesco Guccini:

"Un verso di Isaia (capitolo 21, versetti 11 e 12), shomér ma mi-llailah è alla base della canzone omonima. Il verso è misterioso. Significa: "Sentinella, a quanto della notte, a che punto è la notte?" Isaia, uno di quei profeti che minacciano in continuazione e lanciano fuoco e fiamme, all'improvviso si lascia andare in questo verso bellissimo e altamente poetico, di grande speranza. La sentinella risponde: "La notte sta per finire ma l'alba non è ancora arrivata. Tornate, domandate, insistete"."

"C'è sempre stata, pudica, sottile, nelle mie canzoni, una domanda sull'infinito, sul senso ultimo delle cose. Ma da agnostico, da vago panteista e spiritualista quale sono, da uomo che non crede nell'esistenza dell'anima ma forse coglie un fondo di infinitezza, di immortalità nel nostro destino, mi fermo alla domanda, all'interrogativo. L'importante è, però, che questa domanda non cessi mai, perché è uno dei sintomi preziosi della nostra vitalità come uomini."

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